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Per 30 ore, a partire da questo venerdì 4 marzo 2016, alle 19, Sviluppatori, Scrittori, Artisti, Editori, Idraulici, Designer, Studenti, Banchieri, Apolidi, Allarmisti e altri Messaggeri d’arte si riuniranno al Cabaret Voltaire, a Zurigo.  

Arrivano da tutta l’Europa e da più lontano ancora. Alcuni hanno preso l’aereo dall’Argentina o da New York, altri il treno da Bucarest. Il loro scopo: fabbricare assieme un Manifesto Dada Digitale. È la nostra ultima Hacktion. Terminerà con un concerto dei Dead Brothers.

Per 30 ore, vieni, partecipa anche tu! DADA-DATA ha realizzato un CNN DADA. Per 30 ore, tutto sarà ritrasmesso in diretta.  Con una chat per contribuire, discutere, partecipare.

Dada ti ama! Dada ha bisogno di follia e la tua è la benvenuta: dada-data.net

 

Dada e
i Manifesti

«Scrivo un manifesto, e non voglio niente, eppure certe cose le dico, e sono per principio contro i manifesti, come del resto sono contro i principi»

Tristan Tzara, Manifesto Dada, 23 marzo 1918

 

Dada

1916

Manifesto Dada

Rudolf Kuenzli
Archivio Dada Internazionale
Università dello Iowa

A differenza dei manifesti del futurismo, che dichiarano un programma definito, i manifesti Dada demoliscono ogni definizione, ogni coerenza e ogni certezza. Quando i Dada si chiedono cos’è Dada, propongono molteplici e fuorvianti risposte ad ansiosi giornalisti: un’arte? una filosofia? una politica? un’assicurazione contro gli incendi? una religione di stato? energia? o nulla, che significa tutto? Ma come scrivere un manifesto sul nulla? Questa è la questione fondamentale che Tristan Tzara pone nel suo “Manifesto Dada 1918”, quando dichiara di scrivere un manifesto, ma di non voler niente, è vero che alcune cose le dice, ma per principio è contro i manifesti e contro i principi. La strategia di Tzara è l’uso costante di contraddizioni allo scopo di non produrre qualcosa di definito. Collegata a questa strategia, è la scomposizione dell’identità uguagliando ogni cosa con ogni cosa: due uguale a cinque, calzoni uguale acqua. Molti dei manifesti Dada producono questa dissoluzione della logica e dell’identità. Il manifesto di Walter Serner, che porta il magnifico titolo “Letzte Lockerung” (Ultimo Allentamento) termina con un paragrafo assolutamente privo di senso, e altrettanto irrazionale è il “Manifest de crocodarium dada” di Hans Arp. Tzara, in uno dei suoi manifesti, suggerisce addirittura di produrre testi Dada senza senso ritagliando letteralmente il linguaggio convenzionale: ritagliare le parole da un articolo di giornale e dopo averle delicatamente agitate dentro un sacco, disporre le parole nell’ordine in cui sono state tolte dal sacco. E include addirittura un testo creato in questo “nuovo” linguaggio nel suo manifesto. Le produzioni di nonsenso anarchico dei manifesti Dada hanno perlomeno messo in questione l’adeguatezza del significato e dei valori convenzionali della loro cultura.

Dada

2016

Manifesto RetroDada

McKenzie Wark
Autore di «Un manifesto Hacker» e «Gamer Theory» (La teoria del giocatore)
Professore di Media and Cultural Studies alla New School a New York City.

RetroDada inizia con il disgusto. Una volta di più il mondo ottiene la sua guerra. Mentre alcune città sono colpite dai bombardieri, altre sono devastate dalle fiere dell’arte. Questa volta per i profughi non c’è più la Svizzera neutrale per rinfrescarsi le idee, perché ora l’intero pianeta si sta surriscaldando. L’insonnia della ragione genera mostri.

Ma prima di poter fare due passi avanti, facciamo un salto indietro. Indietro di un intero secolo. Indietro fino a raggiungere la prima delle guerre mondiali a cui sia stato assegnato un numero, indietro fino alla nascita del disgusto Dada. Indietro fino al grande rifiuto di ciò che il secolo sarebbe diventato. Perché un .gif non dovrebbe poter essere mandato indietro tanto quanto in avanti? È l’ora di RetroDada! Per principio RetroDada è contro i manifesti, ma è anche contro i principi. Punto a capo.

Il mondo è pieno di errori, ma il peggiore è l’arte creata da artisti. L’arte ci ha regalato l’Inferno di Dante reinterpretato da decoratori d’interni. RetroDada non intende piacere né all’arte né all’antiarte, poiché nessuno dovrebbe servire dei padroni. Metteremo fine allo spettacolo e lo sostituiremo con un riso convulso che scuota tutti i continenti. È pur sempre merda, ma d’ora in poi intendiamo cacare in colori diversi.

La psicanalisi è lei stessa malattia. Vorrebbe rendere interessanti gli stati d’animo del borghese. L’etica produce atrofia, come ogni piaga prodotta dall’intelligenza. La teoria, lungo tortuosi sentieri, ci conduce soltanto al pregiudizio che avevamo all’inizio. Abbiamo bisogno di opere dolci e precise e soprattutto mai incomprese. Resta molto lavoro in negativo da compiere.

RetroDada è la nostro intensità. RetroDada è per e contro l’unità. RetroDada è l’abolizione delle loro ragioni. RetroDada è il rifiuto di un’eredità. RetroDada è un’effusione convulsiva, come un telefono cellulare cotto in un microonde. RetroDada è una divinità del livello più basso. Retro Dada non ha nessuna teoria. Ce ne sono a sufficienza nelle scuole d’arte. Amiamo le cose vecchie per la loro freschezza.

Come fare un manifesto RetroDada: prendete uno o due manifesti Dada. Copiate i passaggi buoni. Gettateli in un archivio dati. Agitate un po’. Perfezionateli. Il manifesto vi assomiglierà. Quanto all’intelligenza, la si troverà nelle strade.

RetroDada sta lavorando con tutte le sue forze per introdurre ovunque l’idiota. RetroDada è una forma di capitale di rischio per lo sfruttamento delle idee degli altri. Dio può permettersi di non riuscire. Così anche RetroDada. È lusso senza valore o prezzo. RetroDada non si concede completamente a niente, né al lavoro né al gioco. RetroDada vi seduce con le vostre stesse idee.

RetroDada è allo stesso tempo un cabaret e una Messa da requiem. RetroDada si fida solo della sincerità delle situazioni. RetroDada combatte contro la morte dei tempi. RetroDada sviluppa la plasticità del digitale. L’arte, la letteratura e il cinema dovrebbero essere gratis. Il mezzo è così irrilevante tanto quanto lo siamo noi. Essenziale è solo la forma. Utilizzate materiale qualsiasi.

RetroDada è un virus teorico. RetroDada significa abbandonarsi agli eventi. Dite sì a una vita che tende con decisione alla propria negazione. RetroDada rifiuta di essere contemporaneo di tutte queste cagate. RetroDada riconcilia l’arte e la vita quotidiana così potranno fare sesso omosessuale nei vicoli malfamati. RetroDada è l’apolidia della mente. RetroDada rigetta sia l’ordine elegante sia il disordine stilizzato dell’estetica contemporanea. Siamo convinti dell’arbitrarietà e della falsità della nostra scadente creazione, il mondo. Guardiamo liberi dentro le alture e le profondità.

Rubiamo solo dai migliori, e solo dalle loro azioni, non dal loro stile. L’evocativa Sophie Taeuber, il percussore di tamburi Huelsenbeck, il tubolare Hugo Ball, la mistica Emmy Hennings, il creatore di tendenze Tristan Tzara, l’ironico Jean Arp, il dadasofo Raoul Hausmann, la velocissima Hanna Höch, l’aviaria Baronessa Elsa. Prendiamo i loro avanzi non i loro escrementi. Musica, danze, teorie, manifesti, poesie, dipinti, costumi, maschere. Per essere nuovamente iniziati, dall’inizio.

Dada conobbe così tanti destini del mondo occidentale. Aveva già provato tutto, cosa che ci fa risparmiare tempo. Arthur Cravan diventò una leggenda. Mina Loy diventò una poetessa. Marchel Duchamp diventò colui che permise l’arte contemporanea. Hugo Ball diventò un cattolico devoto. Emmy Hennings diventò una mistica protestante. Hanna Höch scrisse un libro per bambini che eliminava i confini fra le specie. Richard Huelsenbeck diventò un terapista. Tristan Tzara diventò un comunista. Marcel Janco ritornò in Oriente. La baronessa Elsa morì povera e dimenticata. Jacques Vaché si uccise prima ancora che tutto iniziasse.

Essere per questo manifesto è essere RetroDada! Essere contro questo manifesto, è essere RetroDada! Essere per e contro questo manifesto è essere RetroDada! Essere né per né contro questo manifesto è essere RetroDada! Non c’è via di scampo alla Storia quando si tratta di sopprimere l'effetto di una modifica!